Mattina, ore 7 circa. L’autobus tarda ad arrivare. Si avvicina un uomo sui 35:
-Freddo, eh?
-Un po’
-Meno male che ho le calze da donna.
-….
-Sai, le porto sempre. Le ho di tutti i tipi: di cotone, di lana, di nylon, di lycra.
-L’autobus è un po’ in ritardo. Speriamo che arrivi presto.
-Quando sono in casa porto solo quelle. Se anche suona la postina, vado ad aprire solo con le calze. Sono così comode.
-Certo che dei mezzi pubblici non ci si può fida—
—-Anche quando vado a correre, le porto sempre! pantaloncini, e sotto calze da donna!
-Ehm, sì, dicevo, l’autobus…
-Mi piacciono anche le pubblicità delle calze. Le registro tutte. Quella delle Golden Lady poi…
-….
-Golden Lady, badabàbidaudiuuuu (*”I am lost without you”, ndr)
Arriva l’autobus. Mi metto in fondo. Non guarderò mai più le calze allo stesso modo.